Spesso quando si comincia a suonare l'armonica c8 si imbatte in una dualità affascinante: da un lato c'è la praticità delle tablature, dall'altro la ricchezza della sonorità sviluppata ad orecchio. Entrambi gli approcci offrono vantaggi unici, ma richiedono comunque, a parere mio, una solida formazione tecnica per essere pienamente sfruttati.
Le tablature sono come una mappa dettagliata che guida il musicista attraverso le note e le posizioni sull'armonica. La loro praticità è innegabile: consentono di apprendere rapidamente nuove canzoni e di memorizzare le posizioni delle note con facilità. Sono particolarmente utili per i principianti, che possono iniziare a suonare quasi istantaneamente senza dover padroneggiare l'arte dell'orecchio musicale. Tuttavia, la dipendenza esclusiva dalle tablature potrebbe limitare la creatività e la capacità di improvvisazione del musicista.
D'altro canto, sviluppare un orecchio musicale per suonare l'armonica offre un'esperienza più intima e profonda. Riconoscere le note e le tonalità di un brano senza dover fare riferimento a una tablatura permette una maggiore libertà espressiva e una connessione più diretta con la musica. È come imparare una lingua ascoltando anziché leggendo: si acquisisce una comprensione più profonda e intuitiva della musica.
Indipendentemente dall'approccio scelto, una solida formazione tecnica è fondamentale. Conoscere la corretta tecnica di respirazione, la posizione delle labbra e il controllo del flusso d'aria sono essenziali per suonare l'armonica con precisione e espressività, sia che si stia seguendo una tablatura o improvvisando ad orecchio. Inoltre, la pratica costante e l'esplorazione di entrambi gli approcci possono arricchire notevolmente le capacità musicali complessive di un armonicista.
In conclusione, sia che si preferisca la praticità delle tablature o la profondità dell'orecchio musicale, l'importante è sviluppare una solida base tecnica e esplorare continuamente nuovi modi per esprimersi attraverso l'armonica.
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